Il mercato del venture capital (VC) in Italia sta attraversando una fase di crescita, con un interesse crescente in settori come tecnologia, biotecnologia, energia rinnovabile, moda e agroalimentare. Nonostante il suo sviluppo rispetto ad altri Paesi europei, la tokenizzazione degli asset, processo che consiste nell’emissione di token digitali su una blockchain per rappresentare una quota di un asset fisico o finanziario, potrebbe apportare ulteriori opportunità e sfide per il settore del VC
Tokenizzazione degli asset è un processo in cui un bene reale, come ad esempio un immobile o una materia prima, viene rappresentato come un “token” digitale su una blockchain. In pratica, questo significa che il bene viene suddiviso in parti più piccole, ciascuna delle quali rappresentata da un token, che possono essere acquistati e venduti dagli investitori come se fossero azioni.
La tokenizzazione degli asset consente agli investitori di possedere una piccola parte di un bene, anche se non possono acquistarlo nella sua interezza. Ciò consente a più persone di partecipare agli investimenti in beni altrimenti inaccessibili a causa del loro elevato costo o della loro natura illiquida.
La tokenizzazione degli asset è stata resa possibile dalla tecnologia blockchain, che consente la creazione e lo scambio di token digitali sicuri e immutabili. Ci sono già diversi esempi di tokenizzazione di beni reali, come immobili, materie prime, opere d’arte, auto di lusso e, perché no, anche partecipazioni societarie.
La tokenizzazione offre opportunità e sfide significative per il settore del venture capital in Italia.
Per sfruttare appieno queste opportunità e superare le sfide, è necessario:
In conclusione, il successo della tokenizzazione nel settore del venture capital italiano dipende dalla capacità di affrontare le sfide e sfruttare le opportunità offerte da questa tecnologia emergente. Collaborazione, educazione, regolamentazione adeguata, ricerca e innovazione saranno fondamentali per garantire che la tokenizzazione possa diventare uno strumento efficace per il finanziamento e la crescita delle startup italiane.
Si tratta di una partenza con il turbo, ma giustificata dal fatto che il fondatore e gli investitori si conoscono bene, essendo già alleati in un’altra iniziativa, quella di Welldone Global Advisory, piattaforma di consulenza per finanza a pmi e startup, guidata da Vincenzo Macaione (fondatore di Wopta), controllata da Cordifin, holding che fa capo alla famiglia Cordioli, imprenditori nel settore dell’alluminio, zinco e rame, e partecipata da Key Capital srl, società di investimento di venture capital fondata da Giorgio Di Stefano . Nel capitale di Wopta, oltre appunto a Macaione (con il 60%) e al top management (5%), a Cordifin e a Key Capital, ci sono business angels e investitori privati organizzati in club deal, e anche CNA-Confederazione Nazionale Artigiani (con il 6%, attraverso il veicolo Aurica srl), che non appare nel capitale di Welldone, ma che ne ha trainato la crescita facendo affiancare da Welldone le aziende associate nella cessione del credito d’imposta derivante dai bonus fiscali.
La presenza di CNA tra gli investitori peraltro non è un caso, perché i primi prodotti assicurativi con cui Wopta andrà sul mercato sono stati studiati per artigiani, imprenditori e professionisti con l’obiettivo di offrire loro la protezione più adatta al tipo di business di ciascuno. L’idea comunque è coinvolgere altre associazioni di categoria, anche verticali, con prodotti ad hoc o di filiera.
Lo startup studio Nana Bianca scommette su Epicode, la scuola che insegna online il coding ai giovani con l’obiettivo di colmare un gap di competenze digitali attraverso corsi brevi e intensivi che rispondono alle richieste del mercato del lavoro. “Gli obiettivi del progetto Epicode corrispondono alla mission che Nana Bianca si è data: sostenere l’incremento esponenziale dell’uso degli strumenti digitali nella vita di tutti i giorni e incoraggiare una cultura formativa orientata all’innovazione a prova di futuro”, ha affermato Paolo Barberis, co-founder di Nana Bianca.
A un anno dalla nascita, Epicode ha chiuso, recentemente, un round A da 10 milioni di euro e, con la nascita di Career Acceleration Platform, ha unito alcune delle realtà più in crescita nel panorama ed-tech europeo. La nuova piattaforma, che opera in Europa, ha preso vita dall’unione di Epicode School (Italia) con Strive School (società fondata tra USA e Berlino, ed incubata da Y Combinator). Focalizzata in Europa, nel 2021 ha formato più di 1000 studenti. “Epicode nasce per accelerare la transizione verso un’economia digitale in modo inclusivo e sostenibile – commenta Ivan Ranza, CEO e Founder di Epicode – Siamo il punto di incontro tra chi vuole trovare lavoro nel mondo tech e le aziende che vogliono davvero innovare. L’obiettivo è diventare leader in Europa ed evolvere da coding bootcamp a Career Acceleration Platform”.
Si occupano di IA, blockchain, NFT nel Web e nella Salute le startup che hanno preso parte al 20esimo batch di accelerazione di Luiss Enlabs
“L’anno scorso, il venture capital ha raggiunto alte vette in Europa, con più di 100 miliardi di euro di investimenti, e il trend nel 2022 sembra crescere anche se, in questo momento, gli investimenti sono rallentati specialmente nel settore startup – con queste parole il CEO di LVenture Group, Luigi Capello ha aperto il Demoday di LVenture Group durante il quale sono state presentate le startup accelerate da Luiss Enlabs – In Italia, sta crescendo l’opportunità di investire in startup e credo che stiamo assistendo a una nuova era disruptive con l’apertura al mondo della blockchain, degli NFT e del metaverso, oltre alle idee innovative nei settori del Green e del Climate Change. Con ENI e Cassa Depositi e Prestiti abbiamo deciso di investire in 10 startup che si occupano di decarbonizzazione e climate change. Anche il settore del Food e dell’Agricoltura sono da tenere d’occhio. Da un lato, vantiamo incredibili tecnologie ma, poi, sono gli imprenditori stessi a costruire il futuro“.
L’evento è stata l’occasione per presentare sette startup che hanno partecipato al ventesimo batch del programma di accelerazione LUISS EnLabs, l’acceleratore di startup della società nato da una joint venture con l’Università Luiss e supportato dai partner Accenture, Intesa Sanpaolo assieme a Intesa Sanpaolo Innovation Center, Meta e Sara Assicurazioni.
Marco Gay, Presidente Esecutivo di Digital Magics a Il Giornale d’Italia in occasione del 51° Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria a Rapallo:
“È stata una mattinata importante, abbiamo messo al centro l’Europa e la volontà di essere protagonisti della visione europea. È il tempo del partenariato pubblico e privato, perché le sfide sono tante: il PNRR, la programmazione 2021-2027 e un momento di grande incertezza. Per far fronte alle necessità che stanno emergendo bisogna lavorare insieme.
La politica per le aziende può scaricare a terra quelli che sono i principi contenuti nel PNRR e continuare a lavorare insieme per fronteggiare uniti la situazione geopolitica dell’aggressione della Russia, da qui passa il senso europeo e l’essere protagonisti e fondatori dell’Europa”.
Il nuovo finanziamento servirà per accelerare il processo di internazionalizzazione dell’incubatore e acceleratore
È Laura Pastore, classe 1997, laureanda in Ingegneria Energetica presso l’Università della Calabria, la vincitrice della challenge di Open Innovation proposta da Baker Hughes – azienda globale di tecnologia a servizio dell’energia – e realizzata tramite la piattaforma OIMAN.